venerdì 28 giugno 2013

 

PROTESI E SENSO DI SE’

Noi pensiamo di avere un corpo e questa convinzione è rivelata dal nostro modo di esprimerci ed in particolare dall’uso dei pronomi possessivi che usiamo quando parliamo del nostro corpo: il mio piede, la mia testa, la mia mano…i miei occhi, come se queste cose appartenessero a noi e le possedessimo alla stregua di una penna, di un paio di occhiali, di un cappello… Il fatto è che possedere significa che possiamo separarci da quello che abbiamo: possiamo levarci una scarpa, possiamo toglierci gli occhiali o il cappello, ma non è possibile separarsi dalla propria mano, dal proprio piede, dai propri occhi, dalla propria testa, dal proprio cuore: questo vuol dire che non abbiamo un corpo ma siamo un corpo. La nostra psiche è corporea, noi siamo il ‘nostro’ corpo, perdendo questa consapevolezza ci ‘rappresentiamo’ in modo diverso da quello che siamo. Questo è narcisismo cioè vivere in un’immagine di sé che non corrisponde a ciò che si è. Tutto questo narcisismo, porta a vivere il corpo come fosse una ‘cosa’ e ci apre al senso della nostra identità. Il corpo cambia con il passare del tempo, ma si modifica anche attraverso l’uso di protesi mobili come un arto ‘rimovibile’, la dentiera, gli occhiali; oppure in seguito a impianti cibernetici o bionici come gli arti artificiali, le mastoplastiche, i pacemakers, i perni dentali, i cristallini. Queste cose inconsciamente modificano il senso di sé, a seconda che siano protesi mobili, o impianti cibernetici che entrano a far parte del corpo: si parla di identità protesica e di identità bionica o cibernetica. Tutto questo vuol dire che vivere il proprio corpo non è così ‘scontato’, infatti non è raro che alcune persone dopo aver modificato il proprio aspetto fisico non riescano più a riconoscersi in ciò che ‘sentono di essere’ e sono diventate e chiedano di ritornare a come erano prima del cambiamento prodotto chirurgicamente…in questo caso occorre una terapia per la riparazione del sé al pari di quella che serve per superare un ‘trauma’ per la perdita di sé.



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