giovedì 4 agosto 2011

 

OLTRE LE PAROLE...

...Gli  insegnamenti  verbali  dei maestri sono mortali: se non si riesce ad andare oltre, si è ingannati...(Tung-Shan)
Gli insegnamenti quando sono solo parole non aiutano a crescere: le parole devono corrispondere ad un contenuto ed a un comportamento: se ad esempio si dice ‘ti amo’ si deve sentire l’amore ed esprimerlo magari con un abbraccio, se si dice ‘sono arrabiato’ si deve sentire la rabbia e questo è importante soprattutto nei primi mesi per la formazione del carattere in un bambino. Il Sé in un bambino si sviluppa con l’esercizio: è un processo che in una situazione sana si genera da solo. Quando lo sviluppo del Sé reale viene ostacolato al bambino viene imposta un’identità dall’esterno: un falso Sé, che risponde ai bisogni dei genitori e non ai suoi, a livello inconscio però continuano a premere i bisogni originari e le forme naturali di espressione del Sé autentico, in questo modo nascono i conflitti interiori e la nevrosi. Se la negazione di Sé, la ferita è molto profonda la persona è meno capace di adattarsi, quindi di stabilire dei compromessi con l’ambiente e in questo caso non si parla più di nevrosi, ma di situazione borderline o di psicosi. Forse in questo si potrebbe trovare anche un senso al principio di ‘peccato originale’ che è riportato nella tradizione religiosa: che è un tradimento di Sé stessi, cioè del vero Sé.
Concludendo, se non si va oltre il significato delle parole, avviene come quando il saggio indica la luna e lo sciocco guarda il dito: si è ingannati.

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