giovedì 22 marzo 2012
DANNO...
‘Chi ha subito un danno è pericoloso perché sa di poter sopravvivere e non ha pietà, perché sa che anche gli altri possono sopravvivere....’
Detto con altre parole, chi subisce un trauma ripropone la violenza di cui è vittima, come per esempio succede ai bambini violentati che diventano a loro volta degli adulti abusanti. Questa frase detta nel film ‘Il Danno’ da Juliette Binoche, mi fa venire in mente un altro film che è di fantascienza: ‘I Sopravvissuti’...chi sopravvive dopo una catastrofe vive in modo diverso la propria vita, non più come prima: 'sopravvive'. Fa quello che si chiama un compromesso e un io dannegiato, compromesso è meno forte di come sarebbe potuto essere, come lo è chi sopravvivendo ad un incidente, perde l’uso delle gambe... perché perde qualcosa di 'sé'.
L’USO DELLA FORZA...NELLA RELAZIONE TERAPEUTICA
E’ necessario usare la forza quando occorre difendersi e proteggersi, come per esempio se si entra in relazione con qualcuno che prova piacere nel provocare dolore, sofferenza, paura e non è solamente ‘aggressivo’. Questo ad esempio è successo anche nei campi di concentramento. Qui prima di aiutare occorre proteggersi.
PERDERE LA MASCHERA
Smascherare qualcuno cioè levargli la maschera a volte vuol dire ‘strappargli la faccia’ se sotto la maschera non c’è niente. Se non si è pronti per questa esperienza è meglio non provocarla, perché non serve e non occorre andare contro la difesa di una persona, se questa serve alla sua sopravvivenza. A volte la maschera è la faccia, perdere l’identità è un dolore che non è possibile affrontare da soli in certi momenti, ma solo quando si è pronti per sapere chi non si è, senza sapere ancora chi si è.
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