martedì 30 agosto 2011

 

TUMORE E COERENZA DEL CORPO

La coerenza interna di un ‘sistema’, di un corpo è dato dall’oscillazione dei suoi atomi e delle sue molecole che sono particelle cariche. L’oscillazione di particelle cariche produce un campo elettromagnetico di forma definita, muovendosi tutti i componenti allo stesso ritmo, si crea un ‘dominio di coerenza’ che ha una misura, una ‘taglia’ che è la lunghezza d’onda dell’oscillazione responsabile del ‘movimento simultaneo’ delle singole molecole che compongono il sistema. Questo spiega come in natura avviene spontaneamente che i tessuti o gli organi del corpo, come ad esempio il cuore, abbiano tutti (‘+’ o ‘–‘ 10%) una certa misura o ‘taglia’. Questo avviene in tutti gli organismi biologici, tranne che nel tumore, che è un oggetto biologico che non risponde a nessuna legge che ne fissa le dimensioni e che perciò può crescere indefinitamente. Questo avviene perché nel tumore gli atomi e le molecole che lo formano non risuonano tra loro, non dialogano, non hanno più ‘coerenza’. Quindi il cancro è una malattia nella quale le molecole, per una qualche ragione ancora da capire, perdono la ‘coerenza’.


 

L’AUTORGANIZZAZIONE DEGLI ORGANISMI VIVENTI E LA TEORIA DEI CAMPI

La coerenza interna di un ‘sistema’, di un corpo è dato dall’oscillazione dei suoi atomi e delle sue molecole che sono particelle cariche. L’oscillazione di particelle cariche produce un campo elettromagnetico di forma definita, muovendosi tutti i componenti allo stesso ritmo, si crea un ‘dominio di coerenza’ che ha una misura, una ‘taglia’ che è la lunghezza d’onda dell’oscillazione responsabile del ‘movimento simultaneo’ delle singole molecole che compongono il sistema. Questo spiega come in natura avviene spontaneamente che i tessuti o gli organi del corpo, come ad esempio il cuore, abbiano tutti (‘+’ o ‘–‘ 10%) una certa misura o ‘taglia’. Questo avviene in tutti gli organismi biologici, tranne che nel tumore, che è un oggetto biologico che non risponde a nessuna legge che ne fissa le dimensioni e che perciò può crescere indefinitamente. Questo avviene perché nel tumore gli atomi e le molecole che lo formano non risuonano tra loro, non dialogano, non hanno più ‘coerenza’. Quindi il cancro è una malattia nella quale le molecole, per una qualche ragione ancora da capire, perdono la ‘coerenza’. Sappiamo che gli esseri viventi sono fatti principalmente di acqua e che negli esseri umani il 99% delle molecole che compongono il corpo, sono molecole d’acqua, che sono 70% del nostro peso (è da notare che le molecole d’acqua sono più leggere delle altre molecole, ma per la chimica non conta il ‘peso’ ma il numero di molecole. Quando le molecole di acqua diventano ‘coerenti’ l’oscillazione arriva fino al livello in cui un elettrone diventa libero. Questo significa che nel ‘dominio di coerenza dell’acqua’ si crea un insieme di elettroni liberi, che possono essere messi in oscillazione. In questo modo si può così creare una gerarchia di livelli di coerenza: tante molecole d’acqua che diventano ‘un dominio di coerenza’, tanti ‘domini di coerenza’ che diventano coerenti tra di loro e così via dicendo: si parte dalle molecole per arrivare ad esempio ad un animale come l’ippopotamo, oppure ad una pianta come la sequoia o agli ecosistemi. Un essere vivente funziona bene quando l’energia che viene gli viene data ad un livello va ad alimentare tutti i livelli di coerenza successivi, che da un punto di vista ‘logico’ possiamo considerare verticali. Partendo dal basso, i primi livelli hanno un’energia infinitesima e quindi hanno bisogno di un livello infinitamente piccolo di energia. Se ad un organismo vivente si dà una grande quantità di energia è possibile alimentare solo i suoi domini di coerenza dei livelli intermedi: se ad esempio si eccita il sistema muscolare di un corpo, questa eccitazione non si trasferisce a livello delle molecole: quindi eccitando i muscoli le sensazioni di rabbia possono essere eliminate (ma il cancro verrà lo stesso). Quindi per ristabilire il buon funzionamento di un organismo occorre passare da un livello di energia ‘orizzontale’, come fece storicamente Reich, che passò dalla vegetoterapia che era un sistema di energia orizzontale che lavorava sull’aspetto muscolare del corpo, all’orgone che era energia non ‘localizzata’ e non localizzabile, in quanto partecipazione dell’organismo, all’oscillazione dell’intero universo (vedi il concetto di superimposizione cosmica). Oltre questo Eva Reich introdusse il ‘principio del minimo stimolo’. Se si dà una piccolissima quantità di energia in un organismo, i domini di coerenza in basso lo accumulano, iniziano a oscillare e fanno oscillare i livelli superiori. Se questo minimo stimolo dura per un po’ di tempo si ottiene che una grande energia caotica viene sommata e produce una grande energia coerente. In altre parole sarebbe come fare €.1.000.000 in monete da 1 centesimo invece di possedere una sola banconota da €.500, con la quale sarebbe impossibile ad esempio pagare il parchimetro. Il ‘principio del minimo stimolo’ contrasta con la nostra ideologia che è sentirsi ‘forti’ e ‘potenti’ come quando si avverte l’energia passare attraverso i muscoli durante un allenamento fisico. Però questa energia non rende più coerente l’organismo e non produce un miglior funzionamento dell’organismo. Il miglior funzionamento di un corpo vivente, richiede l’attivazione di una dimensione verticale dell’energia. Alcuni principi terapeutici lo hanno compreso da molto tempo. In questo quadro il ‘principio del minimo stimolo’ contraddice tutta la conoscenza comune, che sostiene che per ottenere un grande effetto ci vuole una grande causa. In realtà è possibile produrre un grandissimo effetto con una piccolissima causa. Questo venne capito a metà dell’800 da 2 fisiologi tedeschi: Weber e Fechner (che fu autore di un trattato di psicofisiologia). Riassumendo, questo principio che è valido per tutte le specie viventi anche quelle vegetali, dice che la risposta di un organismo ad uno stimolo, non è proporzionale allo stimolo, ma è proporzionale al logaritmo dello stimolo. Il logaritmo, detto in modo semplice, è il numero di ‘zeri’ che ha un numero (es.:logaritmo di 10 è 1, di 100 è 2 di 1000 è 3; se si considerano i numeri piccoli il logaritmo di 1 è 0, il logaritmo di 1/10 è -1, il logaritmo di 1/100 è -2, il logaritmo di 1/1000 è -3). Quindi più piccolo è lo stimolo, più grande è la risposta, però è con il segno ‘-‘ davanti. Questo significa che non è una risposta in out-bound ma in-bound, cioè l’organismo risponde ‘trasformando’ se stesso, è una gigantesca risposta all’io. Quindi i terapisti di qualunque matrice o scuola, per avere una grande risposta trasformativa degli esseri umani devono applicare gli stimoli più piccoli possibili.

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