lunedì 14 novembre 2011

 

‘ESSERE’ E LASCIARE ANDARE

'Tempus fugit et non vertit’, il tempo va via scorre e non torna indietro….ma non sempre è così, a volte la natura permette alle cose di ripetersi non per farci imparare dai nostri errori, ma per farci comprendere che non è possibile imparare da quegli errori…se non lasciando andare, lasciando scorrere ciò che è passato…come diceva Eraclito 'non ci si può bagnare due volte nelle acque dello stesso fiume…' anche se è possibile andare sulla stessa riva….Rendersi conto che il passato vive solo nelle nostre memorie, ci renderebbe liberi di vivere il presente come attimo di un momento unico e irripetibile, ma anche se è facile e di ‘buon senso’ dirlo è difficile farlo, proprio perché il passato è scritto dentro di noi ed è il nostro modo di essere, di sapere e di ‘saper essere’…sciogliere quel ‘modo di essere’, ‘lasciarlo andare’…. in un sospiro che cambia il corpo la mente ed il cuore è una grazia, un dono...il perdono, che vorrebbe dire sciogliersi e lasciar andare ciò che è stato registrato in un tempo lontano in una memoria priva di ‘parole’. Queste registrazioni senza ‘voce’ sono il modo in cui il corpo si muove, è il ‘movimento delle membra’. Un esempio che mi viene in mente è la poesia di Leopardi: “Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale… in altre parole "rimembri il corpo quando eri in vita“: è la memoria del corpo che vive, che si muove. Poi c'è il ‘sentimento’ come l’amore o la tristezza ricordato nella ‘pancia’ nello stomaco…e nel cuore, alla fine i fatti che ‘rammentiamo’ nella nostra mente. Essere se stesso, lasciare andare, significa sciogliere, il passato che è nella mente nel cuore ma anche nel corpo…

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