I problemi dell’identità non si
risolvono cercando la soluzione, ma cambiando la percezione cioè il significato
'emotivo'...questa strada non facile da percorrere, e' quella della
trasformazione di se'. La coscienza e' trovare una strada che abbia un 'cuore'
per sentire... 'L'intima natura delle cose ama nascondersi' ricordava il
filosofo Eraclito di Efeso. Ecco perché' in noi c'è una natura intima
'sconosciuta' che è la forza data dalla propria identità, dal sapere chi si è.
Non si considera di solito che ogni esperienza e' importante come ‘l'ultima di
una fioritura....’ perché e' irripetibile e per coglierla occorrerebbe
lasciarsi trasportare dal fiume della vita... lasciando che ci dia senso. Ecco
perché se le parole sono necessarie, in alcuni casi non servono e in altri sono
inutili, ma vivendo si incontrano delle persone, ed una in un momento ed in un
luogo è la porta dell'anima....Questa è la psicoterapia che fa sperimentare gli
affetti positivi dopo quelli negativi ed insegna che è possibile recuperare la
negatività...sono le 'esperienze correttive'. Se lo sviluppo e' un processo di
cambiamento, la psicoterapia e' un processo di cambiamento che favorisce lo
sviluppo e promuove l’identità e dando delle risposte ma senza dare
soluzioni, aiuta a trovarle.
Noi pensiamo di avere un corpo e questa
convinzione è rivelata dal nostro modo di esprimerci ed in particolare dall’uso
dei pronomi possessivi che usiamo quando parliamo del nostro corpo: il mio
piede, la mia testa, la mia mano…i miei occhi, come se queste cose
appartenessero a noi e le possedessimo alla stregua di una penna, di un paio di
occhiali, di un cappello… Il fatto è che possedere significa che possiamo
separarci da quello che abbiamo: possiamo levarci una scarpa, possiamo
toglierci gli occhiali o il cappello, ma non è possibile separarsi dalla
propria mano, dal proprio piede, dai propri occhi, dalla propria testa, dal
proprio cuore: questo vuol dire che non abbiamo un corpo ma siamo un corpo. La
nostra psiche è corporea, noi siamo il ‘nostro’ corpo, perdendo questa
consapevolezza ci ‘rappresentiamo’ in modo diverso da quello che siamo. Questo
è il narcisismo cioè vivere in un’immagine di sé che non corrisponde a ciò che
si è. Tutto questo narcisismo, porta a vivere il corpo come fosse una ‘cosa’ quasi
una macchina e apre il discorso al senso della propria identità. Il corpo
cambia con il passare del tempo, ma si modifica anche attraverso l’uso di
protesi mobili come un arto ‘rimovibile’, la dentiera, gli occhiali; oppure in
seguito a impianti cibernetici o bionici come gli arti artificiali, le
mastoplastiche, i pacemakers, i perni dentali, i cristallini. Queste cose
inconsciamente modificano il senso di sé, a seconda che siano protesi mobili, o
impianti cibernetici che entrano a far parte del corpo: si parla di identità
protesica e di identità bionica o cibernetica. Tutto questo vuol dire che
vivere il proprio corpo non è così ‘scontato’, infatti non è raro che alcune
persone dopo aver modificato il proprio aspetto fisico non riescano più a
riconoscersi in ciò che ‘sentono di essere’ e sono diventate e chiedano di
ritornare a come erano prima del cambiamento prodotto chirurgicamente…in questo
caso occorre una terapia per la riparazione del sé al pari di quella che serve
per superare un ‘trauma’ per la perdita di parti del sé. I problemi
dell’identità quindi non si risolvono cercando la soluzione, ma cambiando la
percezione cioè il significato 'emotivo'...questa strada non facile da
percorrere, e' quella della trasformazione di se'. La coscienza e' trovare una
strada che abbia un 'cuore' per sentire... 'L'intima natura delle cose ama
nascondersi' ricordava il filosofo Eraclito di Efeso. Ecco perché' in noi c'è
una natura intima 'sconosciuta' che è la forza data dalla propria identità, dal
sapere chi si è. Non si considera di solito che ogni esperienza e' importante
come ‘l'ultima di una fioritura....’ perché e' irripetibile e per coglierla occorrerebbe
lasciarsi trasportare dal fiume della vita... lasciando che ci dia senso. Ecco
perché se le parole sono necessarie, in alcuni casi non servono e in altri sono
inutili, ma vivendo si incontrano delle persone, ed una in un momento ed in un
luogo è la porta dell'anima....Questa è la psicoterapia che fa sperimentare gli
affetti positivi dopo quelli negativi ed insegna che è possibile recuperare la
negatività...sono le 'esperienze correttive'. Se lo sviluppo e' un processo di
cambiamento, la psicoterapia e' un processo di cambiamento che favorisce lo
sviluppo e promuove l’identità e dando delle risposte ma senza dare soluzioni, aiuta a trovarle.