giovedì 17 febbraio 2011

 

TENSIONI MUCOLARI E VISIONE DEL MONDO

Chi vede una differenza tra il corpo e lo spirito non possiede ne l’uno ne l’altro’(Oscar Wilde)
‘Il corpo è la forma dell’anima’ (Aristotele)


Ogni tensione muscolare ci separa dal sentire noi stessi, ci separa da noi stessi, quindi dalla vita. Ne è un esempio estremo il ‘rigor mortis’. La rigidità che sopraggiunge in questo caso evidenzia come la morte sia una ‘estrema separazione da se stessi, che si sperimenta come ‘rigidità ed insensibilità estrema’.
Secondo me le nostre tensioni muscolari e prime fra tutte le tensioni all'origine dei nostri modi di respirare, sono alla base della nostra percezione del mondo e del nostro modo di ‘essere nel mondo’. Ad esempio tutti abbiamo avuto modo di respirare in modo superficiale e veloce e così respirando renderci conto di essere in uno stato d'animo d'ansia che ha la caratteristica di un susseguirsi veloce nella mente dei pensieri; oppure respirando in modo lento e profondo renderci conto di sentirci in pace e rilassati. Oppure abbiamo  provato le tensioni relative ai muscoli oculari: avere ad esempio la fronte corrucciata per un improvviso abbaglio di sole (come sulle piste da scii sulla neve), provando poi uno stato d’animo o dei ricordi magari dolorosi.
Alcuni di noi vivono sempre con queste tensioni ritratte nel  modo di respirare nell'espressione del viso, nel modo di essere.
Questa percezioni del mondo benchè reali sono anche un’illusione dovuta alle nostre rigidità, alle nostre ‘tensioni corporee’ attraverso le quali filtriamo la realtà. In questo caso avere un’illusione significa ‘cogliere solo una parte’. A mio parere non esiste alcuna ‘reale’ separazione nell'universo intorno a noi perchè tutto è profondamente connesso, anche se non lo percepiamo, anche se percepiamo le cose come divise, separate da noi ed a volte sentiamo anche noi stessi come divisi dentro...
E’ stato dimostrato che riceviamo dall’ambiente all’incirca 400 miliardi di informazioni al secondo, ma ne utilizziamo consapevolmente solo 2.000. In altre parole abbiamo una rappresentazione, una nostra visione del mondo, e non possiamo comunque avere una esperienza completa del mondo, alla quale è possibile però avvicinarsi
progressivamente ... attraverso il nostro corpo: più sentiamo il nostro corpo, meno tensioni abbiamo più è possibile fare un’esperienza ricca della realtà che ci circonda.
E' come leggere una carta geografica per conoscere un luogo, o il menù in un ristorante per mangiare, o guardare il deplian turistico per andare in vacanza; oppure fare un viaggio nel luogo riportato sulla carta geografica, mangiare il cibo riportato nel menù o andare nei luoghi di vacanza descritti nel deplian.
 La lettura di una cartina geografica non può mai sostituirsi all'esperienza del viaggio.....così come la mappa di un territorio non è il territorio che descrive....

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