venerdì 20 maggio 2011

 

PARADIGMI DELLA FISICA QUANTISTICA: IL TEOREMA DI BELL

La fisica quantistica ha 3 possibili visioni o declinazioni del mondo che sono riconducibili al teorema di Bell che dice: esiste un insieme fatto di 3 affermazioni che sono logicamente incompatibili tra loro, una delle quali deve essere fatta cadere.
Le 3 affermazioni sono:
1) La realtà fisica è descritta dalla fisica quantistica. Questa è stata negata da Einstein: la fisica quantistica è solo un’approssimazione alla vera fisica che dovrà dar luogo ad una teoria nuova che deve salvare il principio di località e quello di oggettività

2) La realtà fisica è suscettibile di descrizione oggettiva, dove questo significa che la realtà esiste indipendentemente da chi la osserva (L’osservatore è inteso in questo caso, come un corpo e non come una presenza ‘spirituale’ nell’atto di osservare). Questa affermazione è negata da Bhor e dalla scuola di Copenaghen: secondo loro non è possibile dare una descrizione obiettiva della realtà fisica

3) La realtà fisica è descrivibile in termini di eventi localizzabili nello spazio e nel tempo. Questa visione della realtà è  negata da David Bhom: secondo lui la realtà fisica non è completamente descrivibile in termini di eventi localizzabili nello spazio e nel tempo.

Le 3 visioni del mondo non sono sostenibili contemporaneamente. Una deve essere ritenuta non valida. Quindi a seconda di quale di queste 3 visioni della realtà non sarà ritenuta valida, si  avranno 3 diversi paradigmi. Se si nega La 1^ affermazione: la realtà fisica è descritta dalla fisica quantistica, come fece Einstein negli anni ’30, il quale era fortemente legato all’obiettività e alla località. Si ammette come Einstein che: la fisica quantistica è solo un’approssimazione alla vera fisica che dovrà dar luogo ad una teoria nuova che deve salvare il principio di località e quello di oggettività. Bhor e la scuola di Copenaghen invalidarono la 2^affermazione: la realtà fisica è descritta dalla fisica quantistica, sostenendo che la realtà fisica non è suscettibile di descrizione oggettiva, facendo nascere tutta la tematica dei paradossi della meccanica quantistica. Infine alcuni studiosi negarono la 3^ affermazione: La realtà fisica è descrivibile in termini di eventi localizzabili nello spazio e nel tempo. Il primo tra questi fu David Bhom ed oggi Emilio del Giudice. In questo modo viene negato il paradigma riduzionistico: la realtà fisica non  è completamente descrivibile in termini di eventi localizzabili nello spazio e nel tempo. In questo modo la realtà fisica non è più descrivibile integralmente una volta data la struttura atomica perché esiste anche il vuoto che interagisce con gli atomi. Il vuoto sarebbe quella parte di realtà che è priva di struttura atomica e che svolge un ruolo attivo. Questa visione della fisica quantistica prevede che la realtà sia formata dall’insieme degli atomi e dal vuoto, mentre la fisica classica prevede che la realtà sia formata solo dagli atomi.
                                                                          
                                                 RIASSUMENDO
La Fisica Quantistica ha 3 diverse visioni possibili del mondo fisico:


1 - La Fisica Quantistica è solo un’approssimazione alla vera fisica che dovrà dar luogo ad una teoria nuova che deve salvare il principio di località e quello di oggettività. (Einstein)
In questo modo è salvato il principio di località e quello di oggettività.

2 - La realtà fisica non è suscettibile di descrizione oggettiva (Bhor e la scuola di Copenaghen)
In questo modo nasce tutta la tematica dei paradossi della meccanica quantistica

3 - La realtà fisica non è completamente descrivibile in termini di eventi localizzabili nello spazio e nel tempo (David Bhom ed oggi Emilio del Giudice)
Questa visione della fisica quantistica prevede che la realtà sia formata dall’insieme degli atomi e dal vuoto, mentre la fisica classica prevede che la realtà sia formata solo dagli atomi.





 

INTIMITA’, LIMITI PERSONALI, FRAGILITA’

L’Intimità è un’esperienza vitale e nello stesso tempo complessa e pericolosa. L’intimità è lo scambio profondo: la condivisione del proprio intimo. Questa esperienza ci permette di sanare e di riparare le nostre ferite e i nostri traumi, soddisfa il bisogno di essere ‘visti’, riconosciuti e accolti e ci permette di realizzare forme di affetto e di amore più evolute, ma nello stesso tempo ci espone alla vulnerabilità, che non è da confondere con la ‘fragilità’. Ecco perché la strutturazione dei limiti è indispensabile e insostituibile nella ricerca di intimità: attraverso i nostri limiti possiamo sentirci vulnerabili, essere vulnerabili, ma senza essere fragili.

 

AMORE

Una definizione di amore è quella di un corpo privo di tensione, quindi è qualcosa di organico, di naturale con il quale siamo nati e che poi è stato distorto con il nostro processo di adattamento all’ambiente. Tornare a essere come fanciulli, significa ridiventare innocenti. Innocente significa senza colpa. Se non c’è colpa non c’è nessun gesto da inibire. Se non c’è nessun gesto da inibire non c’è conflitto, quindi nemmeno tensione. Quindi l’amore è l’assenza di tensione, di conflitti.

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