lunedì 7 marzo 2011

 

SCIENZA COME CONOSCENZA CONDIVISA

Gli studi convergono nella constatazione che nell’essere umano sono presenti, contemporaneamente, diversi livelli del Sé: accanto a un Sé verbale, che fa esperienza del mondo attraverso il pensiero e comunica attraverso la parola, sono presenti strati più profondi, che sperimentano il mondo attraverso il corpo e che comunicano attraverso linguaggi preverbali: linguaggi che ognuno di noi ha ereditato filogeneticamente dall’infanzia dell’umanità e che ha sviluppato ontogeneticamente  nel corso della propria infanzia. Questi livelli più primitivi sono presenti anche nell’adulto, e sono raggiungibili: ognuno di noi può incontrare gli strati profondi di sé. Attraverso questo Sé profondo percepiamo in maniera più completa l’esperienza e i messaggi impliciti, non verbali, che ci arrivano dall’altro, sarà solo nella misura in cui riusciremo a contattarlo che potremo accedere a tutta la nostra potenzialità empatica, e completare il racconto verbale del cliente di messaggi che altrimenti rimarrebbero indecifrati e indecifrabili. C'è un modo non programmabile né gestibile in termini verbali di sintonizzarsi con le altre persone, e questo modo può essere la base di un buona relazione d’aiuto. Di solito non si è consapevoli che il linguaggio espressivo dell’altro ci starisuonando dentro. La nostra stessa corporeità tende a essere vissuta a livello implicito o inconscio: solitamente si entra in contatto con il nostro corpo solo quando si superano certe soglie nella direzione del piacere o del dolore. La psicoterapia è un’esperienza emozionale correttiva, un’esperienza, cioè, che offre al cliente il clima facilitante che gli è mancato da bambino, e gli consente così di riprendere a crescere, accedendo alle proprie risorse e riappropriandosi dei vissuti emozionali rimossi. Lungo questo percorso, mano a mano che i campi dell’esperienza e della consapevolezza si sovrappongono, la persona acquista congruenza, abbandonando la propria monotonia emotiva .Nell’ipotesi di Rogers il processo ha per obiettivo la congruenza, in quella di Lowen il grounding. Congruenza e Gounding significano centratura nella propria verità. La differenza, ancora una volta, sta nel fatto che, nel metodo bioenergetico, l’esperienza emozionale correttiva avviene anche a livello corporeo. E questo lavoro con il corpo e con la sua energia apre un “via maestra” verso l’inconscio che è in gran parte inaccessibile alle psicoterapie che, come anche quella rogersiana, sono a mediazione esclusivamente verbale.

 

UNA SCALA PER L'EMPATIA

Livello 0 - Empatia nulla. A questo livello, chi ascolta dà a chi stà parlando suggerimenti, giudizi, stati d’animo che appartengono a lui stesso e non all’altro. Ritenuto assolutamente non adatto all’interno dell’approccio basato sull'ascolto corporeo, questo stadio viene invece considerato efficace nell’ambito di altre scuole di pensiero. (L'ascoltatore parla di sè)

Livello 1 - Empatia sottrattiva. A questo livello, il rimando contiene solo in parte i contenuti espressi da chi parla. L'ascoltatore, dunque, si è perso qualcosa: per distrazione, oppure perché ritiene pocoimportanti alcuni aspetti della condivisione, o anche perché non li ha saputi cogliere, magari perché non aveva la competenza per farlo. Nel proprio responso, per esempio, potrebbe riflettere il costrutto verbale del cliente, ma perdersi il suo sporgersi in avanti, o il fremito della voce, o l’arrossamento degli occhi. L’empatia sottrattiva è soprattutto presente in chi utilizza un modello verbale. ( Solo rimandi verbali)

Livello 2 - Empatia accurata. A questo livello, la persona coglie pienamente tutti gli elementi presenti nella comunicazione dell'altro e glieli rimanda in modo accurato e completo, senza escludere gli aspetti non verbali del suo messaggio. Per esempio: “Ti senti abbandonato, e vedo molta tristezza nel tuo sguardo”. (Rimandi verbali e corporei)

Livello 3 - Empatia aggiuntiva. A questo livello, la persona, entrando in risonanza somatica conl’altro, amplia la propria capacità di ascolto non solo fino a cogliere ciò che non è stato espresso a parole, ma anche captando (non inventando o a immaginando!) il sentimento non consapevole nel momento in cui fa capolino. Perché ciò avvenga, è fondamentale che la persona abbia lavorato in modo ampio e profondo sull’autoaccettazione per non colludere con l'interlocutore nel lasciar cadere certi elementi “scomodi” (per l'altro e per se stesso). (Inconscio: sentimenti inconsapevoli)

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]