giovedì 15 ottobre 2009

 

Counseling

Il counselor non dà le risposte e non è uno psicoterapeuta. E’ il professionista esperto nel creare le condizioni ottimali per l’esplorazione, la comprensione di sé e la crescita. Cioè riconoscere le proprie potenzialità, imparare a trovare dentro di sé le risposte alle proprie difficoltà, essere autonomi e creativi nelle decisioni. Il counselor è disposto a stare genuinamente presente per l’altro senza piani, opinioni o critiche, in modo aperto, calmo, presente, accettante, gentile. L’ approccio al Counseling vede l’essere umano come totalità e mira al suo sviluppo senza dividerlo in corpo e mente. Questo mi porta ad includere anche il lavoro con il corpo, attraverso l’attenzione, il movimento ed il contatto. Lo scopo è di apprendere ad organizzare il corpo in maniera più salutare ed allo stesso tempo, a rivolgersi al corpo come a un sistema pieno di informazione, intelligenza e possibilità di cambiamento:


"Ho questo senso di frustrazione nel lavoro”
“Con la menopausa, il mio corpo è cambiato, non mi riconosco più”
“Vorrei poter dire quello che penso, ma quando è il momento succede qualcosa dentro...”
“Il mio matrimonio è in crisi, sono confuso...”
“Cantare è sempre stata la mia passione, vorrei tanto che avesse un po’ di spazio nella mia vita”“L’ernia del disco non è operabile e il mal di schiena non mi da tregua”



Fare Counseling significa aiutare le persone a trovare le risposte a queste domande.
Definizione di Counselling (British Association for Counselling) (1992):
“Il Counselling è un uso della relazione abile e strutturato che sviluppi l’autoconsapevolezza, l’accettazione delle emozioni, la crescita e le risorse personali. L’obiettivo principale è vivere in modo pieno e soddisfacente. Il counselling può essere mirato alla definizione e soluzione di problemi specifici, alla presa di decisioni, ad affrontare i momenti di crisi, a confrontarsi con i propri sentimenti e i propri conflitti interiori o a migliorare le relazioni con gli altri. Il ruolo del Counsellor è quello di facilitare il lavoro dell’utente in modo da rispettarne i valori, le risorse personali e la capacità di autodeterminazione”
Definizione di Counselling del Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti (CNCP):
Il Counselling è un processo relazionale tra Counsellor e uno o più clienti (singoli individui, famiglie, gruppi o istituzioni) con l’obiettivo di fornire ad essi opportunità e sostegno affinché sviluppino le loro risorse e affinché promuovano il proprio benessere come individui e come membri della società affrontando specifiche difficoltà o momenti di crisi.
Differenze: Counselling e Psicoterapia
Psicoterapia:
Richiede un processo globale di crescita (aspetto strutturale)
È adatta per problemi profondamente radicati.
Impiega le dinamiche del rapporto tra terapeuta e cliente.
dura più a lungo del counselling
si svolge in contesti di tipo sanitario
Counselling:
richiede un cambiamento focalizzato su obiettivi specifici (aspetto adattivo).
Ha una durata limitata e circoscritta
Si svolge in contesti di tipo preventivo, educativo
Intervento di Counselling:
Durata: varia da pochi incontri, anche uno solo, fino a 15/20 incontri
Durata dell’incontro: da un minimo di 30 a un massimo di 50/60 minuti
Frequenza: generalmente settimanale 
A chi si rivolge:
all’individuo (counselling individuale),
alla coppia (counselling di coppia),
alla famiglia (counselling familiare),
al gruppo (counselling di gruppo),
alle istituzioni (counselling istituzionale)
sempre come conseguenza di una specifica richiesta
Utilizzazione del Counselling
nNel tradizionale intervento di “crisi” in ambito sociale (perdita del lavoro, ecc.)
nNell’area del Conflitto, ambivalenza, confusione mentale, turbamento emotivo
nNei disagi o stress più o meno violenti, nei vari ambienti di vita (famiglia, lavoro, scuola, ecc.) in persone altrimenti ben integrate e adattate”.
nNella prevenzione (identificare precocemente problemi e fattori di rischio prima dello sviluppo di disagi più gravi, potenziando nel soggetto i fattori protettivi)
nHa come obiettivo il potenziamento delle abilità di coping dei soggetti”.
Obiettivi del Counselling
La determinazione di strategie e processi decisionali;
Presa di coscienza di bisogni, aspettative, desideri;
Estinzione o riduzione dello stato di disagio o di vulnerabilità
promozione del senso di identità e del potere personale (empowerment)
La risoluzioni di problemi
Il potenziamento e lo sviluppo delle abilità di coping (fronteggiamento)
Definizione di capacità di coping:
Lazarus e Folkman
“l’insieme degli sforzi cognitivi e comportamentali, in continuo mutamento, che l’individuo compie al fine di gestire situazioni che egli considera potenzialmente lesive o logoranti”.
Il coping è la risposta che si adotta per far fronte a eventi che vengono percepiti come problemi.
Le strategie di coping mutano continuamente con il mutare delle situazioni e comprendono risposte di tipo comportamentale, emozionale e cognitivo.
Modalità di Coping:
Ci sono fondamentalmente due modalità di coping (Lazarus e Folkman):
nCoping centrato sul problema: comporta il tentativo di comprendere e definire un determinato problema e di elaborare possibili soluzioni, di natura comportamentale o mentale.
nCoping centrato sull’emozione: si orienta verso la gestione della tensione emozionale e può avvalersi della bioenergetica, della meditazione, dell’espressione delle emozioni e della ricerca di sostegno.
Per far fronte efficacemente alle malattie occorre gestire sia il problema sia le emozioni suscitate dal problema.
Il Coping - Un profilo di persona a rischio
Gli indicatori del rischio di essere suscettibili ai danni dello stress cronico quindi di ammalarsi più facilmente sono:
Pessimismo
Bassa autostima
Basso livello di autoefficacia
Paura del cambiamento
Cattivo contatto con le proprie emozioni e incapacità ad esprimerle
La difficoltà a chiedere aiuto nelle situazioni di difficoltà
Gruppo di supporto sociale carente
Stili di vita insalubri (abuso di tabacco, alcool, farmaci, droghe; cattiva alimentazione; basso tono muscolare, ecc.)
Cattiva gestione del tempo
Il Coping – Caratteristiche delle persone resistenti allo stress
Ottimismo
Buona autostima
Buon senso di efficacia personale
Capacità di adattamento ai cambiamenti (cambiamento visto come sfida)
Fiducia di poter risolvere i problemi
Buon contatto con le proprie emozioni e buone capacità di esprimerle
Buone capacità di comunicazione
Capacità di chiedere aiuto nelle difficoltà
Buona rete di supporto sociale
Abitudini sane di vita (stile di vita):
dieta equilibrata
esercizio fisico
assenza di abuso di sostanze tossiche (alcool, tabacco, droghe e farmaci)
buona gestione del proprio tempo
Il Coping - Il senso di autoefficacia
Per senso di autoefficacia (self-efficacy) si intende:
"la convinzione di essere in grado di organizzare e realizzare le azioni necessarie per gestire adeguatamente le situazioni che si incontreranno in un particolare contesto, in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati”(A. Bandura)
Le persone che possiedono un forte senso di autoefficacia
• Nella vita si pongono mete realistiche e si impegnano molto per raggiungerle.
• Vivono le difficoltà come sfide da affrontare con energia, flessibilità e perseveranza.
• Di fronte alle difficoltà aumentano l'impegno.
• Recuperano velocemente dopo gli insuccessi.
• Attribuiscono l'insuccesso a motivi contingenti o a scarso impegno.
• Continuano a provare nuove alternative fino a quando non ottengono il successo.
Counselling bioenergetico: come strategia di coping
Counselling a mediazione corporea a indirizzo bioenergetico
Le Classe di Esercizi Bioenergetici
Counselling bioenergetico: come sviluppo delle abilità di coping
Gestione dell’ansia
Gestione della rabbia
Gestione del fallimento
Gestione dell’autorità
Bioenergetica – concetti di base
Che cos’è la Bioenergetica?
La Bioenergetica è un modo di comprendere la personalità in termini dei suoi processi energetici. La quantità di energia di cui si dispone e l’uso che se ne fa determinano il modo in cui si risponde alle situazioni della vita. La Bioenergetica è anche una forma di terapia ideata da Alexander Lowen, medico e analista formatosi alla scuola di Wilhelm Reich. L’Analisi Bioenergetica associa il lavoro sul corpo con quello della mente per aiutare la persona a risolvere le proprie tensioni emotive e realizzare in misura più ampia il proprio potenziale di provare piacere e gioia di vivere.
Le principali innovazioni introdotte da Wilhelm Reich
Reich, a sua volta allievo di Freud, decise di affrontare e approfondire le resistenze dei pazienti alla terapia psicoanalitica, individuando degli atteggiamenti difensivi cristallizzati nel corpo, che egli definì corazza o armatura caratteriale, descrivendola tanto nei suoi aspetti fisici quanto in quelli somatici ed energetici. Reich individuò le modalità di formazione dell’armatura in specifici blocchi energetici (la libido freudiana), a seguito di un trauma o del perpetuarsi di uno stato frustrante, infatti, “lavorando sull’armatura, i pazienti avvertivano formicolii o sensazioni di correnti nel corpo che Reich chiamò Correnti vegetative. La formazione reichiana fu fondamentale per la nascita della bioenergetica, consentendo a Lowen di approfondire il lavoro sul corpo e di introdurre nuove tecniche volte allo scioglimento delle tensioni muscolari e dei blocchi emotivi sottostanti.
W. Reich formulò una disposizione segmentaria della corazza muscolare:
1. Oculare
2. Orale
3. Cervicale
4. Toracico
5. Diaframmatico
6. Addominale
7. Pelvico
L’Analisi bioenergetica di A. Lowen
L'Analisi Bioenergetica si propone di promuovere l'integrazione consapevole di corpo e mente, perciò si focalizza tanto sugli aspetti psicologici che vengono presentati che sulle loro manifestazioni corporee, energetiche e di motilità. La caratteristica delle tensioni muscolari riflette la storia emozionale dell'individuo e comprende aspetti riguardanti le relazioni della prima infanzia con le figure di riferimento affettivo, esperienze traumatiche tanto fisiche che emozionali nonché il grado di compromissione dello sviluppo individuale. Obiettivo della Bioenergetica è sciogliere i blocchi energetico-muscolari. Per farlo, utilizza i seguenti strumenti:
l'analisi (Analisi Bioenergetica)
le "Classi di Esercizi Bioenergetici"
il Counselling a indirizzo bioenergetico
Concetto di identità psiche-soma
Una tesi fondamentale della Bioenergetica è che il corpo e la mente sono funzionalmente identici: cioè, quello che succede nella mente riflette quello che succede nel corpo e viceversa. (A. Lowen)
Blocchi e corazze
“Ogni tensione muscolare contiene la storia e il significato della sua origine”. (W. Reich)
A seguito di un trauma o del perpetuarsi di uno stato frustrante, di pulsioni represse, dall’infanzia in poi, avviene un irrigidimento nel corpo che il terapeuta o il counsellor bioenergetico può leggere (lettura del corpo). Queste tensioni somatizzate, Reich li chiama blocchi energetici, quelle che con gli anni, formeranno la cosiddetta corazza o armatura caratteriale: atteggiamenti difensivi cristallizzati nel corpo, una specie di armatura che limita i nostri sentimenti, la nostra libera espressione. Cresciuta addosso a noi anno per anno, il processo di de-corazzamento non è facile, anzi spesso non ci si accorge neppure di avere una corazza. La corazza o armatura può essere suddivisa in:
contrazione muscolare naturale o temporanea.
Si verifica in qualsiasi animale vivente quando è minacciato, ma viene abbandonata quando la minaccia cessa di essere presente.
contrazione muscolare permanente o cronica.
Si origina nello stesso modo, ma a causa di minacce continuate è mantenuta e diventa cronica, reagendo infine ai pericoli interni permanenti più che a quelli ambientali.
Strutture caratteriali:
La struttura del carattere definisce il modo in cui un individuo tratta il proprio bisogno di amare, la sua ricerca di intimità e il suo desiderio di piacere.
Carattere schizoide
Carattere orale
Carattere psicopatico
Carattere masochista
Carattere rigido
Carattere narcisista (struttura trasversale)
Concetto di Grounding
Il grounding è un processo rappresentato dal flusso energetico che attraversa globalmente il corpo in senso verticale, dalla testa ai piedi e viceversa, accompagnato dalla respirazione che contribuisce a dargli una ritmicità e trasformando questo flusso in uno strumento capace di integrare e radicare la persona, cioè dare alla persona un senso di continuità, di unità e solidità. Il grounding è alla base di tutto il lavoro bioenergetico, nonché il suo fine ultimo. Possiamo considerare le classi di esercizi bioenergetici come un processo di progressivo radicamento nella realtà e nella propria vita.
Il grounding:
• È il radicamento a terra, la sensazione del contatto tra i piedi e il terreno, contatto che può essere sentito in modo più o meno profondo da persona a persona e, nella stessa persona, da un momento all’altro della propria vita.
• “In senso più ampio, il grounding, rappresenta il contatto dell’individuo con la realtà base della sua esistenza. Egli è radicato nella terra, identificato con il proprio corpo, consapevole della propria sessualità, è teso verso il piacere” (Lowen, 1979).
• È la capacità di essere nel presente e di provare piacere.
“Una persona che ha i piedi per terra” - colui che sa perfettamente dov’è e chi è.
Stress di tratto e stress di stato
Classe di Esercizi bioenergetici:
La pratica nelle classi di esercizi promuove l’autoconoscenza la prevenzione delle malattie e il recupero dell'armonia corporea, emozionale e mentale compromessa dai molteplici fattori di stress della nostra epoca e permette il mantenimento del benessere e dalla prevenzione delle riacutizzazioni nevrotiche e delle somatizzazioni. Obiettivo: affrontare, comprendere e dissolvere (o quantomeno alleviare) lo stress di stato. Una sovrastimolazione prolungata non seguita da una risposta efficace sul piano motorio o psichico, implica un aumento dello stress. Ogni stress di stato se prolungato nel tempo o condensato in un evento traumatico può dar luogo alla configurazione cristallizzata detta stress di tratto, che fornisce la base di quella particolare situazione patologica chiamata Sindrome da inibizione cronica dell’azione (S.I.A).
Bioenergetica: l’inibizione dell'azione
L'inibizione dell'azione svolge una sua funzione naturale, ma è necessario che la sua durata sia limitata al tempo necessario per riorganizzare l'azione in una nuova direzione. Si possono altrimenti verificare due diverse configurazioni :
nLa prima, relativa al periodo infantile, prende corpo all'interno della famiglia di origine ed è largamente influenzata dal contesto culturale generale dell'area geografica. Essa costituisce la base psichica e somatica per la matrice fondamentale al cui interno si manifesteranno i sintomi nevrotici e di stress dell'età adulta.
nLa seconda configurazione, che si realizza nell'adulto, il cui stile caratteriale è ormai fissato, può sfociare in ben precisi sintomi di disagio emozionale o corporeo. Cioè in vere e proprie malattie. Nell'adulto, non più sottoposto in modo diretto all'imperio del modello educativo famigliare e ai conseguenti piccoli traumi quotidiani, è peraltro possibile riattivare, direttamente e simbolicamente il comportamento vietato uscendo quindi dall'area dello stress, del sintomo e della malattia.
Obiettivi delle classi di esercizi bioenergetici
Gli Esercizi di Bioenergetica ci possono aiutare ad acquisire una maggiore padronanza di se, con tutto quello che ciò comporta, cioè:
Aumentando lo stato di vibrazione del corpo
Radicandoci saldamente nelle gambe e nel corpo
Rendendo più profonda la respirazione
Rendendoci più acutamente consapevoli di noi stessi
Ampliando gli orizzonti della nostra auto-espressione.
Possono migliorare
l'aspetto,
la percezione delle sensazioni sessuali e
la fiducia in se stessi.
Questi esercizi bioenergetici non si prefiggono di sostituire la terapia anche se hanno effettivamente un valore terapeutico. Ma l'eseguirli regolarmente aiutano in modo notevole a:
• metterci in contatto con il corpo e a radicarci nel mondo
• aumentare la vitalità
• sentirci più vivi
• accrescere la capacità di provare piacere
• Riequilibrare le emozioni (ansia, rabbia, malumore, etc.)
• Ridurre le somatizzazioni
• Rafforzare il sistema immunitario
• Stimolare la circolazione
• Aumentare la spontaneità del corpo e della mente
• contattare il nostro sentire (sensazioni e sentimenti)
Una gola contratta racchiude il dissenso negato, le spalle rialzate e tese portano in sé la paura, le gambe rigide esprimono il timore dell'autoaffermazione … Gli esercizi bioenergetici nascono proprio per sciogliere e liberare i blocchi muscolari che impediscono all'energia di fluire liberamente. Individuando le tensioni diffuse nel corpo, la pratica bioenergetica favorisce l'evoluzione personale: dopo la prima fase di apprendimento di ciò che accade al corpo (ri-conoscimento) si sperimenteranno nuove modalità di risposta allo stress fisico e/o emotivo. Ognuno può sentire come modificare i propri schemi d'azione per evitare contrazioni e dispendi energetici inutili. Durante le sessioni passano molte informazioni utili, sia a livello propriocettivo (inizio a sentire cosa dice il corpo e non l'Io) sia a livello eterocettivo (attraverso l'altro sento cosa accade al mio corpo, come agisco e re-agisco in relazione).
Stato vibratorio del corpo
Oltre all’importanza di sviluppare un buon grounding, un altro obiettivo importante delle classi di esercizi bioenergetici è quello di aumentare lo stato vibratorio del corpo: la vibrazione è segno di un corpo sano e in buona salute. Lo stato vibratorio è generato da una carica di energia nella muscolatura, e man mano che esso cresce in maniera coordinata, si formano e si diffondo delle onde pulsanti lungo tutto il corpo. Durante le classi di esercizi le persone vengono poste volontariamente in uno stato di vibrazione, con lo scopo di renderlo regolare e delicato. La vibrazione indica che c’è un sano funzionamento muscolare ed è costituita da scariche che attraversano le fibre muscolari e danno la sensazione di un flusso continuo, dal momento in cui il blocco di alcune cinture di tensione viene aperto e la scarica può fluire con un certo ritmo attraverso il corpo. La vibrazione conduce l’attenzione della persona che svolge l’esercizio a quella parte del corpo in cui fluisce la scarica, raggiungendo una maggiore consapevolezza di quella specifica parte del corpo. Così, attraverso la vibrazione vi è un aumento della consapevolezza sia del corpo, che viene avvertito come più vivo e animato sia del contatto con la terra, quindi del proprio grounding. Vibrazioni troppo irregolari e caratterizzate da brusche scosse, sono indicative di un’ostruzione nel flusso libero dell’eccitazione o della carica, dovuto a muscoli contratti o ad uno stato di tensione cronica. Vibrazioni sottili e caratterizzate da un fremito delicato sono indicative di un allentamento delle tensioni e di uno stato di rilassamento. In questo caso si è raggiunta la capacità di tollerare e contenere l’eccitazione e il piacere che attraversa il corpo e di assecondarne i movimenti spontanei, il che presuppone un io ancorato e identificato con il proprio corpo (io grounded).
Ciclo dell’energia
Il concetto di vibrazione è correlato al ciclo dell’energia. Lowen definisce la bioenergetica come: “lo studio della personalità umana dal punto di vista dei processi energetici del corpo”. Il postulato di base è che l’energia, al di là di quale sia la sua precisa definizione e sostanza, caratterizzi tutti i processi vitali, e che essi si arresterebbero qualora ci fosse un’interruzione di questa stessa energia. Il ciclo energetico appare composto da quattro fasi: tensione à carica à scarica à rilassamento. Ogni classe di esercizi, per essere ben articolata, deve seguire questo ciclo sviluppando, quindi, una fase di contrazione (tensione) ed una fase di espansione (scarica e rilassamento). “Poiché la carica e la scarica funzionano come unità, la bioenergetica lavora simultaneamente su entrambi i membri dell’equazione per elevare il livello energetico, aprire la strada all’autoespressione e reinstaurare nel corpo il flusso delle sensazioni” (Lowen, 2004). Il significato dell’aumentare il livello energetico di un individuo risiede proprio nella sua possibilità di scaricarsi attraverso le vie dell’autoespressione, come la voce, gli occhi, il movimento.
Gli obiettivi delle classi di esercizi bioenergetici sono:
• l’autoregolazione energetico-emozionale,
• la crescita.
• l’integrazione (testa-torace-bacino)
Integrazione della personalità
Secondo l’Approccio bioenergetico attraverso queste 3 regioni del corpo si esprimono le tre parti fondamentali della personalità:
BACINO: esprime la parte istintuale, collegata alla sopravvivenza e al piacere di esistere e di agire.
TORACE: esprime la parte affettivo-relazionale, capace di connettere e legare, collegata al piacere di amare e di essere amati.
TESTA: esprime il pensiero autocosciente, capace di fornire visioni d’insieme e soluzioni, parte connessa al piacere di conoscere e di comunicare.
Integrare le tre parti del corpo presuppone anche l’integrazione di tutti gli organi interni a queste aree corporee, il nostro organismo può essere infatti definito come uno spazio strutturato pulsante, in senso verticale, orizzontale e circolare. Il nostro organismo, d’altronde, prende origine da una unica cellula da cui si sviluppano, per differenziazione, tre foglietti embrionali dai quali derivano tutti gli organi del corpo. Essi sono: ectoderma→pelle e sistema nervoso, mesoderma→muscoli, vasi sanguigni e le ossa, endoderma→i visceri e il tessuto connettivo. Il processo di integrazione, quindi, deve comprendere anche questi tre strati nonché le due direzioni del ciclo energetico: carica e scarica.
“Il corpo è la persona” (A. Lowen)
La persona “totale” è quella che percepisce sia emozioni che sensazioni. E queste sono ubicate e talvolta bloccate nel corpo. È scopo specifico della Bioenergetica aiutare a sbloccare l’energia intrappolata nel corpo e di aumentare la motilità a un livello muscolare ed emozionale. Le Classi di Esercizi Bioenergetici condividono questo scopo con l’Analisi bioenergetica. Alcuni dei mezzi impiegati sono gli stessi ma l’uso che se ne fa nelle classi è diverso da quello in terapia. Quando lavoriamo bioenergeticamente entriamo inevitabilmente nell’arena del soma e della psiche, ma quando conduciamo classi di E-B, non ci avventuriamo nell’analisi. Il nostro intervento attivo nella sfera psicologica è chiaramente più limitato. Il lavoro della bioenergetica sul corpo comprende trattamenti con le mani e particolari esercizi. I primi consistono in massaggi, pressioni controllate e leggeri contatti per rilassare i muscoli contratti. Gli esercizi intendono aiutare chi li pratica a entrare in contatto con le proprie tensioni e a rilasciarle tramite movimenti appropriati. È importante sapere che ogni muscolo contratto sta bloccando qualche movimento.
Il Counselling a indirizzo bioenergetico è un approccio integrato di counselling. L’approccio verbale e di relazione al counselling è mutuato soprattutto dalla psicologia umanistica (Rogers, Gendlin, Maslow) mentre l’approccio corporeo dalla bioenergetica, si possono però anche utilizzare altre tecniche di mediazione corporea come il focusing, il training autogeno, ecc.
Counselling – C. Rogers
All’inizio degli anni ’40 C. Rogers (1942) cominciò a presentare le proprie idee sul counselling. Il counsellor umanistico è sinceramente convinto che il cliente abbia già la risposta e che la possa scoprire se gli si dà il tempo e lo spazio per farlo. Così il Counsellor centrato sulla persona si rifiuta di aiutare, ritenendo che il suo ruolo non sia quello di assumersi una responsabilità di alcun genere per i problemi del cliente. Cerca invece di facilitare l’azione di ricerca che il cliente compie su se stesso, in modo che si senta compreso, fiducioso e fondamentalmente capace. Nella misura in cui il Counsellor riuscirà a essere veramente presente nel rapporto, il cliente si sentirà veramente ascoltato e considerato, e comincerà anche a prendere in seria considerazione se stesso. Il counselling rogersiano implica sempre che il Counsellor sia disposto a sottoporsi alla stessa disciplina che sollecita per il cliente. È qualcuno che non cessa di lavorare su se stesso per diventare sempre più consapevole delle sue potenziali fonti di tendenziosità, parzialità e mancanza di attenzione in genere.
Principi umanistici
Ogni individuo ha risorse interne per la crescita;
Quando un facilitatore offre le condizioni di base della congruenza, accettazione positiva incondizionata ed empatia, si metterà in moto il processo terapeutico;
La natura umana è essenzialmente costruttiva;
La natura umana è essenzialmente sociale;
La considerazione positiva è un bisogno umano basilare;
Le persone sono motivate a ricercare la verità;
Le percezioni determinano l’esperienza ed il comportamento;
L’individuo dovrebbe essere il punto di riferimento primario di ogni attività di aiuto;
L’individuo dovrebbe essere contattato come persona globale che si trova in un processo di divenire;
Le persone dovrebbero essere trattate nell’ottica che esse fanno del loro meglio per crescere e autoproteggersi, date le attuali circostanze interne ed esterne;
È importante rifiutare ed evitare la ricerca di un ruolo autoritario o di controllo sugli altri, e cercare di condividere il potere con il cliente.
Rogers (1959) definì non direttivo il colloquio del suo modello di intervento “centrato sul cliente”. Ha sottolineato l’importanza che il terapeuta o il counsellor possegga qualità umane (saper essere) più che qualità tecniche (saper fare) ed ha individuato una triade di atteggiamenti personali da parte del counsellor che riteneva condizioni necessarie e sufficienti per l’aiuto al cliente:
La congruenza o genuinità
L’accettazione o considerazione positiva incondizionata
La comprensione empatica
Condizioni facilitanti: congruenza o autenticità
Il terapeuta o il counsellor rogersiano ritiene che non sarà mai possibile creare quel rapporto umano facilitante che è alla base della riuscita della terapia/counselling finché non sarà il terapeuta per primo a trovare il coraggio di essere se stesso e che non si può pretendere dal cliente ciò che noi per primi non abbiamo il coraggio di fare.
Condizioni facilitanti: empatia
L’Empatia è un processo continuo per mezzo del quale il counsellor mette da parte il proprio modo di sperimentare e percepire la realtà, preferendo sentire e rispondere alle esperienze e percezioni del cliente. Questa percezione può essere intensa e durevole con il counsellor che sperimenta effettivamente i pensieri e i sentimenti del suo cliente in modo ugualmente forte come se avessero avuto origine in lui.
Condizioni necessarie e sufficienti per una modificazione della personalità
Rogers è arrivato a considerare come necessarie e sufficienti per il processo di modificazione terapeutica della personalità 6 condizioni (Rogers, 1989):
1. Due persone sono in contatto psicologico.
2. La prima, che chiameremo cliente, è in uno stato di incongruenza, di vulnerabilità o di ansia.
3. La seconda persona, che chiameremo il counsoler, è in uno stato di congruenza: è cioè, nella relazione, liberamente e profondamente se stesso.
4. Il counsellor prova dei sentimenti di considerazione positiva incondizionata nei confronti del cliente.
5. Il counsellor prova una comprensione empatica del sistema di riferimento interno del cliente e si sforza di comunicare al cliente questa esperienza.
6. Si verifica una comunicazione, almeno parziale, della comprensione empatica e della considerazione positiva incondizionata del terapeuta per il cliente.
Definizione di una relazione d’aiuto
E la forma di relazione in cui almeno uno dei protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro (un individuo o un gruppo) la crescita, lo sviluppo, la maturità e il raggiungimento di un modo di agire più adeguato ed integrato. In altre parole, lo scopo di una relazione di aiuto è quello di valorizzare maggiormente le risorse personali del soggetto e renderne possibile una maggiore espressione.
Ipotesi che guidano il comportamento in una relazione d’aiuto
1. Posso essere tale da divenire percepito dall’altra persona come degno di fiducia, fidato, e leale nel senso più profondo del termine?
2. Posso essere abbastanza espressivo, come persona, da far sì che ciò che sono venga comunicato in modo inequivocabile?
3. Posso permettermi di sperimentare degli atteggiamenti positivi verso un’altra persona: atteggiamenti di calore, di simpatia, di interesse, di rispetto?
4. Posso essere abbastanza forte, come persona, da essere profondamente rispettoso dei miei sentimenti, dei miei bisogni, così come dei suoi? Posso conoscere e, se necessario, esprimere i miei sentimenti come qualcosa che appartiene solamente a me, e che è distinto dai suoi sentimenti? Sono abbastanza forte e autonomo da non essere abbattuto dalla sua depressione, spaventato dalla sua paura, sopraffatto dalla sua dipendenza? È il mio IO saldo a sufficienza per riconoscere che esisto in modo distinto da lui con i miei sentimenti e con i miei diritti?
5. Sono abbastanza sicuro di me da permettere all’altro di essere da me distinto? Posso permettergli di essere quello che è: onesto o falso, infantile o adulto, disperato o troppo fiducioso? Posso dargli la libertà di esistere? Oppure sento che dovrebbe seguire i miei consigli, rimanere in qualche modo dipendente da me, modellarsi su di me?
6. Posso entrare completamente nel mondo dei sentimenti e dei significati personali di un altro, senza valutarlo o giudicarlo?
7. Posso accettare, dell’altra persona, ogni aspetto che egli mi presenta? Posso accettarlo così com’è? Posso comunicargli questo atteggiamento? O lo accetto solo sotto condizione, approvando alcuni aspetti dei suoi sentimenti, e disapprovando tacitamente o apertamente gli altri aspetti?
8. Posso liberare l’altro dalla minaccia di una valutazione dall’esterno?
9. Posso riconoscere nell’altro una persona impegnata in un processo di “divenire”, o non sarò limitato nella mia percezione dal suo passato e dal mio passato?
Il modello integrato di counselling
È importante:
“Accogliere” i contenuti;
Fare attenzione alla comunicazione non verbale dell’altro: il linguaggio del corpo, il look, la mimica facciale, la voce. In particolare la voce rappresenta un segnale non verbale difficilmente mascherabile;
Monitorare ai fini della coerenza la propria comunicazione non verbale e i propri filtri: aspetti culturali, pensieri, emozioni, valori, opinioni;
nÈ necessario nell’ascolto essere partecipi senza formulare immediatamente delle valutazioni o dei giudizi (posizione di apertura)
Prima di poter cambiare il proprio comportamento, l’essere umano deve accettare le proprie sensazioni e sentimenti, che sono legate al proprio comportamento. Riscoprire di poter accettare la consapevolezza è un passo importante nella direzione di uno sviluppo di nuovi modi di comportamento. Tramite degli esercizi o tramite la presenza protettiva del terapeuta o counsellor, che porta l’attenzione della persona verso componenti rilevanti del comportamento, ma che sono ignorati (aree cieche), la persona impara ad aumentare la consapevolezza.
Counseling e regolazione degli affetti
La differenza tra emozioni e sentimenti
Le emozioni
sono fenomeni biologici innati, geneticamente programmati, mediati dai sistemi subcorticali e limbici, funzionali alla sopravvivenza della specie e basati su segnali non-verbali come mimica facciale, gestualità, postura corporea e tono vocale. Sono in sostanza la componente biologica dell'affetto.
I sentimenti
sono invece fenomeni psicologici individuali molto più complessi poiché implicano l'elaborazione cognitiva ed il vissuto soggettivo mediato dalle funzioni neocorticali. Tale componente psicologica dell'affetto consente di valutare la risposta emotiva a stimoli esterni ed interpersonali e di comunicare intenzionalmente le emozioni mediante la funzione linguistica verbale ed extraverbale di simbolizzazione. Essi, pertanto, dipendono dalla cultura di appartenenza, dalle esperienze infantili, dalle rappresentazioni di sé e degli altri, da ricordi, fantasie e sogni. Il sentimento è un’emozione che ha una durata nel tempo e non ha carica e scarica: es. Amore.
Concetto di regolazione affettiva
La capacità di controllo delle emozioni, di tollerare affetti negativi (noia, vuoto, perdita, angoscia, depressione, irritabilità, rabbia) intensi e/o prolungati bilanciandoli con affetti di tono positivo in modo autonomo, ossia senza ricorrere ad oggetti esterni o acting comportamentali (desideri suicidi, automutilazioni, uso di sostanze, somatizzazione, disturbi dell'alimentazione, disorganizzazione comportamentale, ecc). Implica quindi l'attivazione di vari sistemi reciprocamente interconnessi di elaborazione della risposta affettiva, nelle sue componenti biologiche (neuro-fisiologiche e motorie) e psicologiche (vissuti ed elaborazioni cognitive). Riguarda, inoltre, una dimensione intersoggettiva poiché le relazioni con gli altri forniscono una regolazione interpersonale degli affetti in senso positivo (ad es. induzione di calma e rilassamento) o negativo (perdita, aggressività, tensione). I disturbi della regolazione affettiva si riferiscono quindi a tutte quelle condizioni cliniche in cui l'individuo non è in grado di utilizzare gli affetti come sistemi motivazionali e di informazione in relazione ai propri stati emotivi ed al rapporto con gli altri.
Il counsoler è quindi un modello perchè sa regolare i propri affetti e contenere quelli del cliente. Questa è la regolazione affettiva. Il counsoler accetta quindi integra ed elabora col corpo un’emozione e vede quello che accade nella relazione col cliente, ad esempio se gli fa una domanda e il cliente spalanca gli occhi, cambia il respiro …. Questo introduce alla lettura energetica della relazione.
Lettura energetica della relazione
A fine seduta ci si domanda:
Quali sono le sensazioni corporee a fine seduta?
Come si sono susseguite le sensazioni corporee nella seduta?
Quali sono state le emozioni durante la seduta?
Si collegano le sensazioni e le emozioni provate durante e alla fine della seduta con quelle del cliente.
Schema della lettura energetica
1) Sensazioni corporee alla fine e durante la seduta nel Counsoler e nel cliente
2) Emozioni: alla fine e durante la seduta nel Counsoler e nel cliente
Il lavoro è quello di avere una maggiore vitalità ed un miglior respiro quindi una maggiore apertura energetica nel cliente.
Lettura psicodinamica
La lettura delle emozioni che stanno sotto i contenuti mentali dà grounding alla parte cognitiva, dà il significato dei contenuti mentali ed è l’integrazione cognitiva. Quindi abbiamo i processi energetici che danno origine allo stato d’animo, allo scenario interiore cioè alle sensazioni, che strutturandosi originano le emozioni che sono l’interfaccia cognitiva. Le emozioni come rabbia, paura, tristezza, gioia, hanno un ciclo energetico che risulta composto da quattro fasi:
tensione à carica à scarica à rilassamento.
Le sensazioni invece sono antecedenti alle emozioni, non hanno colore e non hanno carica e scarica, come le emozioni e sono esplorabili anche tramite il Focusing.

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