mercoledì 4 gennaio 2012

 

‘GLI OCCHIALI’ DELLA NOSTRA REALTA’

E’ possibile spostare fuori di sé o assumersi la responsabilità della propria percezione della realtà. Se si crede ad esempio di ‘non potersi fidare di nessuno e che quindi tutti sono cattivi’, oppure che ‘tutti gli uomini sono inaffidabili’ o che ‘di tutte le donne è meglio non fidarsi’ o 'che non si incontrerà mai la persona giusta' o 'che ci si innamora sempre della persona sbagliata'...è possibile chiedersi: perché vedo queste cose così? Perché costruisco così la realtà? Se si mette la responsabilità di ciò che si percepisce del mondo al di fuori di sé, si potrà dire ad esempio: ‘che tutti se ne approfittano di me perché il mondo è ingiusto’; se ci si assume la responsabilità delle proprie percezioni probabilmente ci si domanderà: ‘perché mi comporto in modo che percepisco il mondo ingiusto, come se tutti ce l’avessero sempre con me?' Rimanendo pur vero il fatto che di alcune persone è meglio ‘non fidarsi’, il problema nasce quando leggiamo la realtà nei termini assoluti, come se tutti e sempre fossero inaffidabili, cattivi, oppure al contrario come se tutti e sempre fossero buoni e degni di fiducia. Le parole ‘tutti’ e ‘sempre’ diventano come delle lenti che non possiamo più togliere dagli occhiali, con i quali vediamo la realtà....questa consapevolezza potrebbe essere l'inizio del cambiamento.

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