giovedì 9 giugno 2011

 

'COGITO ERGO SUM'...OPPURE NO

Se un bambino non è in contatto con le sensazioni del suo corpo, non riesce a dare un contenuto emozionale alle parole. non ha la possibilità di sviluppare ‘correttamente’ il senso del linguaggio ed il pensiero. Se viene tagliato fuori dalla ‘consapevolezza corporea’ perde la capacità di decriptare, di decodificare, di dare un senso alla realtà. Significa che per lui le parole si equivalgono non avendo un contenuto emotivo specifico al quale fare riferimento nella sua esperienza: una frase vale l’altra, un pensiero vale l’altro….perchè realmente nessuna cosa ha un suo significato emotivo. Questo è uno dei problemi della cultura 'narcisistica': la nostra cultura. Per questa ragione, alcune volte, le cose così come le vediamo e le percepiamo ci impediscono di avvicinarci al sé profondo, a noi stessi. Il nostro corpo ci parla sempre, ma a volte facciamo fatica a sentirlo, o a capirlo. Spesso la difficoltà non è nelle cose che facciamo o nella quantità delle cose che dobbiamo fare, ma nel modo in cui le percepiamo, dal tipo di filtro, dal tipo di lenti, dal senso che siamo ‘abitualmente’ portati ad attribuire alla realtà.

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