giovedì 10 marzo 2011

 

SENTIMENTI REPRESSI

I sentimenti repressi (demoni) nascono dallo stesso meccanismo psicologico che ha generato il Diavolo originale, Lucifero. L’espulsione di Lucifero negli inferi corrisponde alla rimozione che abbiamo operato sui sentimenti escludendoli dalla nostra coscienza, dalla consapevolezza, perché non accettabili nel nostro contesto familiare. Spesso ci siamo sentiti spesso dire quando eravamo piccoli bambini: ‘devi essere buono’, ‘non ti devi arrabiare’, ‘questo non si fa’ , ‘se fai così la mamma non ti vuole più bene’… C’è un parallelo interessante tra le idee che assegnano il Diavolo alle viscere della terra e l’ipotesi che i sentimenti umani repressi (demoni) abbiano la loro sede nella cavità del ventre (Inferi). In questa battaglia senza fine le illusioni dell’io sono continuamente scalzate dall’attività dei sentimenti rimossi (i demoni), la coscienza alleata dell’io si oppone all’inconscio o al corpo depositario di forze oscure in una lotta senza fine…
Ne è l’esempio la donna che nutre l’illusione di essere una madre ‘perfetta’ ma agisce in modo da distruggere il figlio NEGANDO l’illusione di essere perfetta. Questo non è compiuto deliberatamente, ma partendo dal principo ‘che la mamma sa cosa è meglio’ nega al bambino di sviluppare la propria personalità tramite l’autoregolazione. La persona in genere non è consapevole di avere in sé di ospitare un sentimento rimosso (non ne è consapevole) e razionalizza il suo comportamento o lo scusa (mi comporto così perché…oppure…sono fatto così non posso farci niente…). La persona si identifica con il suo sentimento represso e non è in grado di considerarlo con obiettività. Il sentimento represso a questo stadio, fa parte del carattere che l’io difende. E’ come il cavallo di Troia dentro le mura della città e l’io non riesce a vedere il pericolo che rappresenta. Come nel poema di Omero, solo quando il cavallo vomita il nemico e la città è minacciata dal di dentro la natura dell’inganno diventa evidente. Quando il comportamento auto-distrutivo minaccia la vita o la salute mentale, la persona si rende conto che è dovuto ad una entità una forza estranea alla propria personalità. A questo punto è possibile svelare il sentimento rimosso che è dietro il comportamento auto-distruttivo e dissolverlo analizzandolo nei suoi componenti. Un sentimento rimosso ha il compito di negare le illusioni dell’io (sono bravo…; sono una moglie ideale…; sono una madre perfetta…) per far arrivare la persona a disperare di se stessa. Le armi che utilizza solitamente sono il cinismo ed il dubbio (Tutto è inutile….Non cambierà mai niente…). Ammantato di razionalismo il sentimento rimosso quando è allontanato dalla coscienza nasconde la sua natura irrazionale.Per sanare la divisione tra quello che si pensa (l’immagine di se stessi) e quello che si sente (le emozioni, i sentimenti) è necessario mettere insieme ciò che si sente con quello che si pensa. Significa attivare un processo che gradualmente porta a pensare quello che proviamo e a ‘sentire’ quello che pensiamo: vuol dire diventare sempre più consapevoli presenti a se stessi…detto in altre parole con i piedi per terra

Commenti:
questa e la magia della vita, sentirla in ogni sua sfumattura, provare, rischiare, siamo venuti soli nel mondo e soli ci andremo.Quindi sopravivere non da un senso alla vita. Ma dietro le parole si nasconde la vita, le cadute e anche la sofferenza.Non e sempre facile.
 

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